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 Un articolo di Vittorio Messori che mi fa davvero tanto capire quanto a volte è pericolosa la disinformazione

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MessaggioTitolo: Un articolo di Vittorio Messori che mi fa davvero tanto capire quanto a volte è pericolosa la disinformazione   Un articolo di Vittorio Messori che mi fa davvero tanto capire quanto a volte è pericolosa la disinformazione Icon_minitimeMar Feb 15, 2011 11:35 pm

Ricevo e Pubblico:

"Massimo Introvigne viene definito uno dei maggiori esperti sociologhi qui in Italia. La sua campagna di informazione a proposito dei "culti alternativi" come scientology o i TdG, che io invece non esito a definire, a ragione veduta, "sette", tende a voler sminuire il fenomeno del "lavaggio del cervello" e del condizionamento di massa che i culti chiusi inoculano nei loro adepti inibendo il loro esercizio spontaneo del libero arbitrio.

Che Introvigne agisca ormai per interessi di bottega questo lo sanno tutti. Infatti basta dare un'occhiata alla seguente pagina web per rendersene conto:

http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/achille.htm

E' facile notare come il nostro grande sociologo, seppur qualche anno prima descriveva il culto dei TdG esattamente come lo descrive una qualunque persona obiettiva abbia avuto modo di conoscere la "setta", poi ha una direzione diametralmente opposto in merito al discorso. Il motivo? Ufficialmente nessuno, ma sta di fatto che fra i TdG dal momento del suo cambiamento i suoi libri serpeggiano come il pane, segno che molto probabilmente per il sociologo è molto più conveniente arruffianarsi con questi culti così da garantirsi un bel fatturato sulla vendita dei libri.
Che dire? Ognuno per sbarcare il lunario fa le scelte che vuole.

Peccato che poi finiscano per cadere dentro la campagna di sminuimento dei pericoli delle sette operata da Introvigne, anche persone che, considerandolo un ottimo sociologo, finiscono per seguirlo nelle sue strade.
Questo è il caso, purtroppo, del giornalista Vittorio Messori che prende per buono tutto ciò che Introvigne scrive nei suoi libri, non sapendo forse dell'incredibile cambiamento di bandiera di Introvigne nel corso degli anni.

Nel sito del CESNUR di Introvigne difatti, si trova stampato una citazione tratta da un articolo di Vittorio Messori:

http://www.cesnur.org/2011/messori.html

Inutile dire che la liquidazione subitanea degli argomenti degli ex appartenenti a qualsivoglia religione dimostra inequivocabilmente lo spirito di prevenzione che Messori ha nei confronti dei fuoriusciti. E poi non fa altro che seguire pappagallescamente i discorsi di Introvigne al riguardo dicendo che gli ex devono giustificarsi di fronte agli altri e di fronte a se stessi la loro fuoriuscita esagerando le situazioni ed esasperandole (questo in pratica il succo di Messori che riprende fedelmente il pensiero di Introvigne).
Questo metodo di ragionamento però è facilmente smontabile: se infatti non sono attendibili le testimonianze degli ex di un culto, lo possono invece essere le testimonianze degli aderenti al culto? Gli adepti di un culto infatti hanno intrapreso la strada dell'adesione al culto e dunque devono giustificare questa loro scelta e il fatto d'aver intrapreso la strada migliore, di fronte agli occhi degli altri. Ecco che perciò sono portati a decantare le lodi dei pregi della propria confessione religiosa, esagerandole fino all'umano possibile, e nascondendone gli aspetti negativi. L'adepto deve a tutti i costi dimostrare di essere nella strada migliore, nel posto migliore in assoluto e quindi, consapevolmente o no, esagera le cose.
Quindi, stando all'analisi psicologica proposta da Messori, ripresa da Introvigne del quale egli si fida, il discorso si può facilmente ribaltare sugli adepti del culto: ecco perchè la logica dietro questo modo di ragionare è fallace.
D'altro canto se così fosse allora non dovremmo ascoltare nemmeno la storia della resistenza italiana nè le critiche che questa muoveva a Mussolini. Infatti i partigiani si staccarono dal regime fascista e combattevano tale regime: forse magari le loro testimonianze non erano attendibili perchè dovevano giustificare sè stessi davanti al mondo.

Seguendo il ragionamento di Messori e di Introvigne si arriverebbe addirittura ad assurdi come questi.

In realtà l'unica vera cartina di tornasole per valutare l'attendibilità delle testimonianze dei fuoriusciti da un culto è vedere se nello stesso culto esistono persone che vorrebbero uscirne liberamente ma non possono. Ecco questa è la prova del nove!
Esistono tantissime testimonianze di scientologisti e di TdG che confessano la realtà settaria del loro culto avendo il volto coperto, non potendo quindi parlare alla luce del sole altrimenti rischierebbero delle ritorsioni. Ritorsioni di che tipo? Nel caso dei TdG l'emarginazione e l'ostracismo imposta dagli adepti perchè verrebbero disassociati!
Questo sì che è totalitarismo ed è più che ragionevole definire un culto siffatto "settario".

Inoltre le testimonianze degli ex spesso sono accompagnate da citazioni di pubblicazioni e letteratura edita dal loro vecchio culto, letteratura che descrive le azioni settarie che il culto stesso manifesta.

Se perciò, prima di partire prevenuti ci si prendesse il tempo di sentire con orecchie obiettive ciò che i fuoriusciti sostengono non si farebbero più facili profili psicologici per screditare, senza nemmeno entrare nei contenuti, le testimonianze degli ex di un culto.

Devo ammettere che Vittorio Messori in questo caso, non avendo davvero approfondito per conto suo le tematiche, ed essendo un po' prevenuto sui fuoriusciti, mi ha davvero deluso. Ma questo, come purtroppo credo, a motivo della fiducia mal riposta nei confronti di Introvigne."
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