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 Scienza, datazioni e TdG

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MessaggioTitolo: Scienza, datazioni e TdG   Scienza, datazioni e TdG Icon_minitimeDom Giu 19, 2011 12:55 pm

E' un dato ormai pacificamente acquisito dalla scienza che l'uomo moderno esiste da milioni di anni.
Per uomo moderno naturalmente si intende la specie umana che ha acquisito consapevolezza di sè stessa e un'intelligenza superiore rispetto alle altre specie esistenti.
I Testimoni di Geova prendendo alla lettera i racconti della Genesi e senza tenere minimamente conto del genere letterario, arrivano invece a stimare la data di comparsa dell'uomo sulla terra ad appena 6000 anni fa.
Questo naturalmente è già impossibile di per sè perchè costruzioni antiche come le piramidi e la sfinge in Egitto sono stimate a ben oltre 6000 anni fa. Verrebbe da chiedersi quindi se non sono magari stati i marziani a creare queste costruzioni. [ihihihih]
Sappiamo però che i Tdg non credono nemmeno ai marziani perchè la Bibbia non ne parla. [ihihihih]

Ad ogni modo le datazioni al carbonio 14 e tutti gli altri metodi di datazione danno una conferma incrociata considerevole del fatto che l'uomo esiste da milioni di anni.

Purtroppo i TdG, i quali credono che quando la scienza vada contro la loro interpretazione biblica, allora sia in torto, cadono nell'errore di mettere in discussione la validità dei metodi di datazione degli scienziati, non rendendosi conto che però si appoggiano al cento per cento a tali metodi sulle datazioni che non contrastano con la loro fondamentalistica interpretazione biblica.

Se dunque la datazione al carbonio 14 può sbagliarsi di milioni di anni - questo infatti sarebbe l'errore se avessero ragione i geovisti visto che per loro l'uomo esiste da solo 6000 anni - non potrebbe sbagliarsi in maniera così gigantesca anche sulle date della storia che i TdG pacificamente accettano?

D'altronde non è solo la datazione al carbonio 14 l'unico metodo per calcolare l'età di un fossile o di un reperto, ma ci sono metodi ancora più precisi come la termoluminescenza, che non presentano scarti di errori.
Per non parlare poi del fatto che anche se gli scienziati ammettono che ci possano essere scarti di errore col carbonio 14 essi possono essere, per quanto riguarda il giurassico, di al più 800 anni, e non certo di milioni di anni. Inoltre questo scarto di errore avvicina il periodo ai tempi nostri invece di allontanarlo. Se ad esempio una data viene stimata con 568000 anni, considerando che ci possano essere margini di errore, tale data potrebbe essere di 568800 anni e non di 567200, giacchè come dicevo il margine di errore avvicina le date a noi.

Tenendo conto di questo e, per amore del ragionamento, non tenendo conto del fatto che il margine di errore del carbonio 14 non può essere di milioni di anni, comunque l'idea dei TdG è sbagliata perchè se il carbonio 14 da una datazione bisognerebbe andare ancora più indietro nel tempo per conoscere la data corretta. Se dunque l'uomo viene valutato milioni di anni, esso sarebbe ancora più antico e non più recente come vorrebbe darci a intendere la WTS.

Comunque come dicevo gli altri metodi di datazione sono molto più precisi rispetto al carbonio 14.

I TdG pur di non ammettere che la loro interpretazione biblica contrasta palesemente contro i dati certi della scienza, sono costretti a creare funambolismi e a gettare fumo negli occhi ingannando prima di tutto loro stessi e poi, sfortunatamente, anche gli altri. Ecco che allora riportano stralci di articoli di giornali in cui la scienza ha retrodatato la compara dell'uomo da 150 - 200000 anni fa a milioni di anni fa. In questo modo essi vogliono seminare dubbi sui metodi di datazione. Però questo tentativo maldestro dimostra di colpire il vuoto. Infatti non è che gli scienziati hanno retrodatato la comparsa dell'uomo sulla terra perchè avevano sbagliato le datazioni dei reperti fossili, ma bensì perchè avendo scavato ulteriormente hanno trovato fossili più antichi di resta di osse umane e dunque, avendo prove che l'uomo esisteva da prima di quanto pensassero, ecco che prendono atto della cosa retrodatando la data della comparsa dell'uomo.

Ma se un reperto è datato 150000 anni fa, sempre 150000 anni fa resta; se datato 1000000 di anni fa, 1000000 di anni fa resta. Quello che è cambiato è che quello di 1000000 di anni fa non era ancora stato trovato mentre oggi invece sì. Ciò non intacca minimamente i metodi di datazione.

Inoltre ulteriori ritrovamenti degli scienziati non fanno altro che spostare sempre più indietro la comparsa dell'uomo allontanandoci sempre di più dai 6000 anni che stimano i TdG. Ne consegue dunque che la stima dei 6000 anni non può trovare alcun sostegno scientifico ed è puro frutto di fondamentalismo biblico.

Un'altra tattica dei geovisti è quella di citare stralci di riviste scientifiche che parlano di un argomento, stravolgendoli dai contenuti, per far dire loro quello che non si sono mai sognati di dire. Ad esempio quando citano scoperte scientifiche sull'età dell'intelligenza dell'uomo - la quale in effetti viene stimata sempre più antica andando avanti con le scoperte - rispetto a quello che pensavano gli scienziati in precedenza. Questo i TdG lo rilevano come un voler, da parte degli scienziati, tornare indietro rispetto alla teoria dell'evoluzione.
Quello che però invece volevano evidenziare le riviste scientifiche è che l'uomo è diventato intelligente, rispetto alle altre specie animali, prima di quanto pensato. Non volevano certo dire che l'evoluzione non sia un dato di fatto!.

Il mondo accademico degli scienziati, all'unanimità, afferma che l'evoluzione delle specie è un dato di fatto, tanto quanto la teoria della gravità e altre teorie scientifiche oggi indiscusse. Sono solo i fondamentalisti biblici che non vogliono accettarlo perchè erroneamente pensano che accettare questo significhi mettersi contro la Bibbia e la sua ispirazione, quando invece l'ispirazione biblica non ha nulla a che fare con la sua presunta inerranza in questioni storiche o scientifiche.
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MessaggioTitolo: Re: Scienza, datazioni e TdG   Scienza, datazioni e TdG Icon_minitimeDom Giu 19, 2011 7:40 pm

C'è anche da aggiungere che i TdG accettano pacificamente, sempre dagli scienziati, che l'universo e la terra abbiano miliardi di anni. Questo perchè accettano un'interpretazione un po' più metaforica dei giorni creativi e della loro durata. Per loro infatti i giorni creativi non sono della durata di 24 ore l'uno ma di un tempo indeterminato.

Una volta dicevano che i giorni erano della durata di mille anni, facendo un collegamento a sproposito fra una scrittura dei Salmi e quella della Genesi, non tenendo però conto minimamente del genere letterario diverso dei due testi. Il salmo 90:4 in effetti dice:

"Perché mille anni, agli occhi tuoi,
sono come il giorno d'ieri quand'è passato,
e come una veglia nella notte."

E' chiaro però che il contesto è metaforico e non può essere preso come riferimento per calcolare la durata di un giorno creativo.

Oltre a questo l'ipotesi che il giorno creativo non sia letterale contrasta palesemente con il tenore del testo della genesi, il quale al termine di ogni giorno creativo dice testualmente "e si faceva e si faceva mattina". Se si fosse trattato di una metafora il testo non si esprimerebbe in questo modo, ma invece fa ben capire che il racconto sta parlando di giorni letterali.

Al vero cristiano questo non crea problemi in quanto, non essendo fondamentalista, e non credendo quindi alla necessità dell'inerranza storica e scientifica della Bibbia, può accettare l'errore biblico senza che cessi di venire meno la sua fede nell'ispirazione del testo sacro. Purtroppo invece i fondamentalisti, che devono mantenere salda la loro fede nell'inerranza biblica - altrimenti il mondo crolla loro addosso - fanno i salti acrobatici deturpando il vero senso del testo e facendo collegamenti senza senso fra vari versi biblici, pur di far quadrare il cerchio.

In questo modo si allontanano dalla vera interpretazione della Bibbia inserita nel contesto dei suoi generi letterari, estraniandosi dalla realtà, dalla scienza e dal resto del mondo. Ma d'altronde loro stessi dicono di essere "separati dal mondo"; quindi non c'è da stupirsi.
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MessaggioTitolo: La fantageologia della Società Torre di Guardia   Scienza, datazioni e TdG Icon_minitimeMar Lug 19, 2011 7:28 am

La deriva dei continenti

La teoria della deriva dei continenti deve la sua compiuta formulazione ad Alfred Wegener che aveva notato già nel 1911 le sorprendenti analogie tra i fossili rinvenuti in due continenti molto lontani fra loro: l'America meridionale e l'Africa occidentale. Come altri scienziati prima di lui, colpito dalla straordinaria corrispondenza della costa orientale dell'America del sud con quella occidentale dell'Africa, ha raccolto una serie di prove e di elementi formulando la teoria secondo la quale i continenti si muovono. In seguito le idee di Wegener vennero confermate e ampliate all'interno della moderna teoria della tettonica a zolle. Secondo la teoria della deriva dei continenti, circa 200 milioni di anni fa, esisteva un solo enorme continente (Pangea), che emergeva dalle acque di un unico immenso oceano (Panthalassa). Il protocontinente, successivamente, si sarebbe spezzato in due parti, Laurasia e Gondwana. Queste, a loro volta, si sarebbero suddivise originando i nuclei degli attuali continenti.
Probabilmente la stessa Pangea è nata da movimenti della crosta terrestre ancora più antichi.

Le formazioni continentali si sono allontanate e ravvicinate periodicamente più volte e continueranno a farlo in futuro. Il loro spostamento avviene galleggiando proprio come delle "zattere" su di un "mare", costituito dalle rocce semifuse del mantello (astenosfera).

Che cosa insegna il Corpo Direttivo (CD) dei testimoni di Geova in merito
a questa teoria sull'origine dei continenti??


Il CD ha trattato l'argomento solo una volta, in un articolo di Svegliatevi! dell'8/12/1977, pp. 16-21, mostrando di essere sostanzialmente d'accordo con tale teoria.

Ecco una parte dell'articolo di Svegliatevi! in questione:


Una teoria secondo cui i continenti effettivamente si spostano qua e là sul mantello liquido della crosta terrestre è stata largamente accettata sin dal 1960.

Teoria della deriva dei continenti

Citazione :
La teoria fu proposta la prima volta non da un geologo, ma da un meteorologo tedesco, di nome Alfred Wegener. Egli suggerì che un tempo non solo l’America Meridionale e l’Africa erano state unite, ma che tutti i continenti avevano fatto parte di una sola immensa massa di terra. Egli chiamò questo antico continente ipotetico "Pangea" (che significa "tutta terra"). Riscontrò che i continenti corrispondevano meglio seguendo il profilo delle piattaforme continentali, anziché la linea delle coste ora esistenti.

Oggi i geologi si servono di computer per far scorrere e girare le sagome dei continenti su un globo e vedere come farle meglio corrispondere. In una ricostruzione tipica del supposto antico supercontinente, la costa sudorientale dell’America Settentrionale poggia contro la costa nordoccidentale dell’Africa. L’Eurasia ha come perno la Spagna così che la costa occidentale dell’Europa preme contro Terranova e la Groenlandia. L’Antartide poggia sull’Africa sudorientale, con l’Australia attaccata al lato opposto.

... si sono gradualmente accumulate prove di vario genere ... Fra queste c’è la somiglianza delle strutture geologiche e dei depositi fossili su continenti ora molto distanti l’uno dall’altro, oltre che la migrazione dei poli magnetici della terra.

Come esempio di corrispondenza di strutture geologiche, ci è menzionata una successione di depositi sedimentari, risalenti a quella che viene chiamata èra geologica del Paleozoico, e in seguito venuti alla luce quando si formarono le catene montuose. Depositi di arenaria rossa, di schisto argilloso grigio e giacimenti di carbone si trovano nel sistema montuoso degli Appalachi, nell’America nordorientale, che si stende fino alla Groenlandia orientale. Si trovano anche sugli altipiani delle Isole Britanniche. Sedimenti simili si trovano nella catena del Kjölen, in Scandinavia, e lungo i monti dell’Atlante, nell’Africa nordoccidentale. ...

La somiglianza tra i fossili ritrovati in questi strati da ambo i lati dell’Atlantico è un ulteriore argomento a favore della teoria. I fossili di pesci abbondano, anche le piante terrestri, le foreste di alte felci arboree e alberi di grandi proporzioni. Un altro esempio spesso citato di corrispondenza nella testimonianza dei fossili è quello del mesosauro, un piccolo dinosauro vissuto nella cosiddetta èra paleozoica. Se ne sono trovati i fossili nell’Africa sudoccidentale e in Brasile, ma non in altre parti della terra. Se a quel tempo America Meridionale e Africa erano unite, allora l’habitat del mesosauro sarebbe stato un’unica zona continua.

Altra prova convincente si è avuta dallo studio del misterioso fenomeno della migrazione dei poli. ... sorprendentemente, le rocce di diverse epoche geologiche rivelano che sono magnetizzate in tante diverse direzioni. È come se il polo magnetico si fosse spostato in lungo e in largo e senza uno scopo su tutta la terra: di qui l’espressione "migrazione dei poli".

Tuttavia, quando le direzioni sono disposte in ordine secondo l’apparente successione delle epoche delle rocce, si riscontra che i poli seguono un percorso specifico di epoca in epoca. Inoltre, misurando il magnetismo delle rocce in altri luoghi dello stesso continente, si riscontra che rivelano coerentemente lo stesso percorso. ...

Nuova evidenza che fece infine convertire i geologi all’idea della deriva dei continenti provenne dal fondo del mare. L’esplorazione dei fondi oceanici ebbe veramente inizio durante l’Anno Geofisico Internazionale del 1957-58. Gli oceanografi utilizzarono complessi scandagli acustici per tracciare la carta dei fondi oceanici. Calcolando il tempo impiegato dall’eco, sondarono non solo lo strato di sedimento sul fondo, ma anche lo spessore del sottostante basamento di roccia basaltica. Pervennero a una sorprendente conclusione circa i fondi oceanici: Conclusero che non sono fissi, ma sembra si formino continuamente presso margini precisi e si estendano su scala globale. ...

I geologi spiegano tutt’e tre queste osservazioni con una sola ipotesi, detta dell’espansione del fondo marino. Essi suppongono che la dorsale medio-oceanica si formi di continuo con la fuoriuscita di magma dal mantello plastico della terra attraverso una frattura nella crosta terrestre, e che il fondo oceanico si allontani da ambo i lati della frattura man mano che si forma. La roccia di nuova formazione è pulita, e il sedimento si accumula lentamente e comincia a notarsi solo dopo che la nuova roccia è rimasta scoperta per qualche tempo e si è allontanata dalla dorsale. Le fasce parallele di polarità magnetica normale e invertita si verificano quando il magma fuoriesce e si solidifica durante un periodo in cui i poli terrestri sono normali, e poi durante un periodo in cui sono invertiti. ...

Una carta particolareggiata della dorsale medio-oceanica indica che in effetti non è continua, ma vi sono numerose faglie ad angolo retto. Lungo queste faglie trasformi, come vengono chiamate, le due zolle ipotetiche slittano orizzontalmente. I geologi suggeriscono che l’attrito provocato da questo movimento sia un’altra causa dei terremoti. Una delle più lunghe faglie trasformi si trova tra la zolla americana e la zolla pacifica lungo la costa occidentale dell’America Settentrionale. Lungo questa linea, ben nota ai Californiani come faglia di San Andreas, la zolla pacifica si sposta verso nord-ovest contro la zolla americana alla velocità di circa cinque centimetri all’anno. Le risultanti sollecitazioni causano frequenti terremoti.

La città di San Francisco giace trasversalmente rispetto a questa faglia, e la costa meridionale della California a ovest d’essa, sulla zolla pacifica. Se quindi il movimento attuale non viene interrotto, si prevede che nel lontano futuro Los Angeles verrà a trovarsi dov’è adesso San Francisco.

Per i geologi, le evidenze secondo cui in alcuni luoghi il clima era un tempo molto diverso da quello attuale sono pure spiegabili con la teoria della deriva dei continenti. Nell’ipotizzata Pangea, i continenti attuali erano tutti molto più a sud di ora, eccetto l’Antartide. L’America Settentrionale e la penisola spagnola erano sull’equatore. America Meridionale, Africa, India e Australia erano tutte raggruppate intorno all’Antartide nelle regioni del polo sud.


Il CD ritiene quindi che vi siano prove convincenti a sostegno della teoria che un tempo esistesse un unico continente (pangea) e che da tale continente primordiale abbiano avuto poi origine, con dei lentissimi spostamenti avvenuti nell'arco di centinaia di milioni di anni, gli attuali continenti.

Cercando di spiegare come mai esistano specie animali che si trovano solo in alcuni luoghi distanti ed isolati del globo, ecco che cosa giunge ad affermare il CD nel libro Perspicacia, vol. 1, p. 141 (il grassetto è aggiunto):

Citazione :
Per alcuni la presenza di animali in isole come l’Australia e la Nuova Zelanda è un’indicazione che non tutti gli animali terrestri fuori dell’arca perirono nel Diluvio. Tuttavia in base alle scoperte di alcuni oceanografi c’è motivo di ritenere che un tempo alcune dorsali di terraferma collegassero tratti di terra ora isolati. Per esempio gli studi oceanografici indicano che la dorsale medio-atlantica poteva affiorare per tutta la larghezza di quell’oceano.

Vi sembra possibile che nel 2.370 a.C. la "dorsale medio-atlantica" affiorasse per tutta la lunghezza dell'oceano? Secondo i geologi tale struttura si è formata nel corso di centinaia di milioni di anni, in seguito a movimenti lentissimi della crosta terrestre. Se solo 43 secoli fa fosse stata al di sopra del livello del mare e fosse sprofondata solo in seguito, in tempi quindi recentissimi dal punto di vista geologico, questo avrebbe provocato degli sconvolgimenti immani, ben superiori a qualsiasi diluvio universale. Come mai invece la storia non regista assolutamente le tracce di tale catastrofico inabissamento?

Dorsale Medio Atlantica

«La Dorsale Medio Atlantica è una catena di montagne sottomarina, situata nell'Oceano Atlantico, che va dall'Islanda fino all'Antartide. È la più lunga catena montuosa della Terra. La catena fu scoperta da Bruce Heezen negli anni '50. Questa scoperta portò alla teoria dell'espansione del fondo marino e all'accettazione della teoria della deriva dei continenti di Alfred Wegener. La dorsale è una fossa che separa la placca nordamericana dalla placca europea nell'Atlantico del nord, e la placca sudamericana dalla placca africana nell'Atlantico del sud. La fossa si trova in realtà in cima ad un rialzo tettonico, il rialzo medio atlantico. Si pensa che questo rialzo sia causato da forze convettive con origine nell'astenosfera, che spingono verso l'alto la crosta oceanica e la litosfera. Questo confine divergente si formò per la prima volta nel Triassico» [cioè da 225 a 190 milioni di anni fa].

Perspicacia aggiunge: «Forse esistevano anche altre dorsali, che possono essere state percorse dagli animali nelle loro migrazioni prima che sprofondassero sotto la superficie dell’oceano».
Certo, e tutto questo meno di 4.000 anni fa... Come si vede, siamo in piena fantageologia.

Perspicacia prosegue con altre simili rivelazioni geologiche: «Altri studi oceanografici hanno portato alla conclusione che un tempo esisteva un immenso continente nel Pacifico meridionale che comprendeva l’Australia e molte isole del Pacifico. Se le cose stavano così gli animali non avrebbero avuto nessuna difficoltà a raggiungere questi paesi».

Riflessioni... semi serie

I canguri, appena usciti dall'Arca, si sarebbero quindi messi a correre disperatamente per arrivare in Australia, che si trovava, nel 2.370 a. C., appena sotto l'Africa. Distava comunque sempre parecchie migliaia di chilometri dalla Turchia e quindi queste povere bestie devono essere arrivate davvero stremate in Australia. Non hanno certo avuto il tempo di fermarsi per prolificare. Ecco perché non ci sono resti fossili di canguri in altre parti del mondo. E perché dovevano correre? Perché subito dopo il diluvio (ricordiamoci sempre che siamo nel 2.370 a.C.) l'Australia ha cominciato a spostarsi. E siccome pochi anni dopo si cominciò a costruire la Torre di Babele, i continenti a quel tempo dovevano essersi fermati, altrimenti non si poteva costruire proprio niente con tutti gli immani terremoti che tale migrazione avrebbe causato. E visto che oggi l'Australia si trova a 10.000 km dall'Africa e che si deve essere fermata almeno 4.000 anni fa, questo vuol dire che in meno di 200 anni ha fatto un bel viaggetto: circa 50 chilometri all'anno, cioè 140 metri al giorno, quasi 6 metri all'ora. Se i canguri si fermavano a riposare avrebbero perso il passaggio sul neo continente appena formatosi... Forse è per questo che hanno imparato a fare balzi così lunghi?...

Monti e cataclismi

I TdG sostengono che prima del diluvio, avvenuto, lo ribadiamo, nel 2.370 a.C., non esistevano montagne elevate. Ecco cosa si legge, per esempio, in una loro pubblicazione (libro "Sopravvivere", cap. 6 p. 47, il grassetto è mio):

Citazione :
È da notare che la Bibbia non dice che ai giorni di Noè vi fossero montagne alte quanto l'Everest. Secondo gli scienziati, un tempo molte montagne erano assai più basse che oggi, e alcune sono addirittura emerse da sotto i mari.

Secondo i TdG quindi fu solo dopo il 2.370 a.C. che avrebbero avuto origine le attuali catene montuose "alte quanto l'Everest". Infatti, visto che "la Bibbia non dice" che al giorno di Noè ci fossero simili montagne, questo vuol dire che a quel tempo tali montagne non esistevano. Davvero una logica ineccepibile!

Comunque proviamo a supporre che le montagne attuali si siano davvero formate solo dopo il 2.370 a.C. Vi immaginate quali immani catastrofi e sconvolgimenti avrebbe provocato l'innalzarsi, rapidissimo, di queste catene montuose? Il recente terremoto sottomarino nell'Oceano Indiano ha provocato un maremoto (tsunami) disastroso. Eppure il movimento della crosta terrestre provocato da questo terremoto è del tutto insignificante in confronto a quello che, secondo i TdG, sarebbe avvenuto dopo il diluvio. I fenomeni fisici (terremoti, maremoti, spostamento dell'asse terrestre, ecc.) conseguenti a tale innalzamento delle catene montuose, avrebbero spazzato via dalla superficie della terra ogni forma di vita ed ogni eventuale superstite al diluvio. Tali sconvolgimenti sarebbero stati ben peggiori di qualsiasi diluvio universale. Si sarebbero verificati, infatti, secondo i TdG, non in un periodo di centinaia di milioni di anni, in seguito a spostamenti e movimenti lentissimi della crosta terrestre (così come insegna la Geologia), ma in tempi brevissimi, questione di pochi mesi od anni. Di tali immani sconvolgimenti comunque non c'è traccia alcuna nella storia recente del pianeta e nemmeno la Bibbia ne fa alcuna menzione.

Notate poi l'uso strumentale delle affermazioni fatte dagli scienziati: «Secondo gli scienziati, un tempo ["un tempo" quando? nel 2.370 a.C.?] molte montagne erano assai più basse che oggi, e alcune sono addirittura emerse da sotto i mari».

Naturalmente, nessuno scienziato si è mai sognato di affermare che le attuali catene montuose siano "emerse da sotto i mari" solo dopo il 2.370 a.C.!

Tratto da:
http://www.infotdgeova.it/scienza/pangea.php
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