Molto spesso i TdG, nel cercare di avvalorare la loro posizione intransigente contro le festività, inclusa il compleanno, fanno una citazione di cristiani dei primi secoli che accusavano i pagani di festeggiarlo.
Il "ragionamento" geovista in pratica è: se i primi cristiani non festeggiavano il compleanno allora è sbagliato festeggiarlo.
Che cosa rispondere a questo tipo di argomentazioni?
Beh, prima di tutto che sono i TdG stessi a insegnare che subito dopo la morte dell'apostolo Giovanni si è infiltrata l'apostasia nel cristianesimo; per cui il rifiuto del compleanno dei primi cristiani potrebbe essere proprio una dottrina snaturata derivante dall'allontanamento della verità. Perciò che i primi cristiani non festeggiassero il compleanno non fa testo visto che già regnava l'apostasia.
Infatti quei cristiani dei primi secoli riconoscevano anche Gesù come Dio e Signore e celebravano l'eucarestia settimanalmente. Se però lo fai notare ai TdG essi dicono che erano in preda all'apostasia.
Non si capisce perchè quando invece fa loro comodo, i cristiani dei primi secoli erano dei fedeli devoti a Dio. Al solito: doppio peso doppia misura.
Inoltre, la condanna di quei cristiani contro i pagani non era rivolta al compleanno in sè, ma al fatto che il compleanno venisse festeggiato come compendio alle attività rituali pagane. Esattamente come per l'astensionismo nella politica, ecc, i cristiani avversavano tutto ciò che aveva legame col paganesimo.
Nel momento in cui però tali legami sono stati recisi e il compleanno (così come la politica) non hanno più avuto connotazioni religiose, ecco che non hanno più visto nulla di male nel festeggiare.
In sostanza quei cristiani sapevano distinguere la lettera dallo spirito che vi è in essa (insegnamento stesso di Cristo); i TdG invece si fermano alla lettera senza andare a scavare a fondo per capire i veri motivi per cui i cristiani dei primi secoli erano avversi a certe usanze.
Dicono che il fatto che uno soffi sulla candelina e si cambi regali sia ancora una prova del legame fra il compleanno e il paganesimo. In tal modo però dimostrano di non aver capito nulla di che cosa sia un legame col paganesimo. Infatti non è necessario che l'usanza della tradizione debba assumere un nuovo significato, ma basta semplicemente che non abbia più quello vecchio. Oggigiorno nessuno penserebbe a fare idolatria verso qualche dio con il soffio della candelina o lo scambio dei doni. Per cui attuare questi riti non ha proprio nulla di antitetico ai principi cristiani.